Tatiana Salem Levy - una scrittrice brasiliana al Salone del Libro
19.05.2011
Tatiana Salem Levy
Scrittrice e traduttrice, è stata ospite al Salone del Libro di Torino lunedì 16 maggio per la conferenza di Lingua Madre, con Vittoria Martinetto, docente di Lingua e Letterature Ispano- Americane all'Universita' degli Studi di Torino come moderatrice. Nata a Lisbona nel 1979, trasferitasi subito in Brasile, inizia pubblicando racconti su varie riviste, come la brasiliana «Ficções». Il suo esordio avviene con «A Chave da Casa» (La chiave di casa, edito da Cavallo di Ferro nel 2011). Il grande successo ottenuto dal romanzo in Brasile ha fatto sì che venisse subito tradotto in Turchia, Spagna e Francia. Nel 2008 ha vinto il Prêmio Sào Paulo de Literatura come esordiente. è autrice anche della raccolta «Primos» (con Adriana Armony) e di «A experiência do fora: Blanchot, Foucault e Deleuze».La chiave di casa
Al Salone ha parlato del suo primo libro, La chiave di casa, di cui presentiamo un estratto: "Non so se c'è stato un momento specifico in cui sono cominciati i litigi. Forse sono sempre stati dentro di noi. Nello stesso modo in cui non riuscivamo a vivere senza il corpo l'uno dell'altro, non riuscivamo a vivere senza litigare. A volte ci facevamo male. Quasi sempre ci lasciavamo. Quasi sempre tu mi lasciavi, perché io non avrei saputo cosa fare del mio corpo senza il tuo."Nel libro viene descritta una spirale erotica in cui smarrirsi, dice una delle due frasi a presentazione del libro in copertina. Erotismo. Chiave. L'erotismo del libro della giovane scrittrice brasiliana - può parere strano definirla ‘brasiliana' con dei nomi che gridano un'appartenenza diversa, ebraica, eppure lei stessa dice di sentirsi profondamente brasiliana - non è tortuoso. Si rivelerà infelice alla fine, ma, nei momenti culminanti, è passione, fame di corpi giovani e sani.
Infine, altro grande tema del libro è il richiamo irresistibile delle radici lontane, oltre all'amore. C'è molto, in quest'opera: In primis la storia del legame fortissimo, di madre e figlia, di un viaggio a ritroso verso il paese lasciato dal nonno (la Turchia), di una puntata veloce in un altro paese dove la scrittrice è nata (il Portogallo), cogliendo a piene mani amori, amicizie, conoscenze occasionali.
Il romanzo diventa, dunque, storia di una famiglia di ebrei ‘erranti', come nella migliore tradizione, allontanati dal Portogallo in tempi remoti, approdati in Turchia, poi emigrati in Brasile, ritornati ancora a Lisbona prima di tornare definitivamente in Brasile. Dietro questo continuo spostamento ci sono le storie personali del nonno e della mamma, arresti e torture, amori spezzati, spiegazioni politiche del perchè abbandonare il paese che ormai è diventato proprio.
Lo stile di Tatiana Salem Levy varia a seconda del momento della narrazione. è lei stessa a raccontare di se stessa, anche nel momento in cui è immobilizzata fisicamente per il dolore della perdita della madre, della sua malattia che le paralizza il cuore e gli arti. A raccontare dei momenti di passione con un uomo. Poi parla delle torture subite dalla madre, militante clandestina contro la dittatura negli anni ‘70, per cui, dopo essere stata rilasciata, deciderà di lasciare il Brasile per il Portogallo. Talvolta la madre interviene con inserti, aggiunte, commenti al racconto della figlia, racchiusi tra parentesi quadre. Lei si rivolge sia alla madre sia all'amante senza nome ma solo con un ‘tu' che obbliga il lettore a spostare la sua attenzione sull'una o sull'altro. La storia del nonno invece viene raccontata in terza persona, con un altro ritmo, meno sentito ed emotivo, meno viscerale. Ecco il nonno le consegna la chiave della sua vecchia casa a Smirne. Un simbolo di una casa - lo scoprirà Tatiana andando in Turchia - che non esiste più. Ma è la chiave del passato, che forza la scrittrice a tornare in Turchia, a contattare i parenti rimasti lì, verificare che cosa c'è in lei di quella casa concretamente distrutta. Le domande umane, il percorso in cui passiamo tutti quando ricerchiamo noi stessi: chi è lei? Quale la sua lingua madre, il suo luogo. Tatiana Salem Levy parla con una voce fatta di entusiasmo, contraddistinta da grande forza vitale anche nel momento della disperazione. Cambia le nuances, i toni, i registri. Ogni storia raccontata mixa sentimenti differenti, tipi di amore diversi: amore filiale e amore che forse è solo attrazione sessuale, gioia e dolore, avventure e appunti di viaggio.La vita, nel suo essere e divenire.
Tatiana Salem Levy - La chiave di casa
Titolo originale: A Chave da Casa ed. Cavallo di Ferro
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