Festival della tribù Chin 2020 in Birmania
06.11.2019
Tradizioni, tatuaggi, colori e costumi nella tribù dove il tempo si è fermato
Una manifestazione di un calibro talmente forte che dopo anni riesce a connettere e riunire tutte le minoranze etniche provenienti dall'intera Birmania, con i loro costumi, religioni e tradizioni secolari.
In questo importantissimo giorno, il Chin commemora l'evento del 1948, quando durante l'Assemblea Generale dello stato Chin circa 5.000 rappresentanti hanno votato per rovesciare il loro sistema feudale tradizionale, adottando quindi la democrazia per eleggere i suoi leader. Una data fondamentale e memorabile, nella quale il potere politico di questo stato è stato consegnato dai sovrani al popolo, ovvero il giorno in cui il popolo ha finalmente goduto della propria libertà.
Lo stato montuoso del Chin è abitato da un'etnia birmano-tibetana che emigrò dalla Cina nell'VIII secolo, un popolo che a metà del 1500 fu conquistato dai birmani e verso la fine del 1800 dagli inglesi.
I cittadini per proteggere le donne Chin dagli invasori stranieri, dato che erano considerate estremamente belle e particolari, decisero di ricorrere alla pratica dei tatuaggi sui volti delle ragazze adolescenti per tentare di sfigurare la loro bellezza. Ma in realtà quei tatuaggi innescarono l'effetto opposto: diventarono a tutti gli effetti i segni distintivi della bellezza di ogni donna Chin della vecchia generazione, determinando così tribù e provenienza del villaggio in base ai tipi e ai particolari di ogni disegno creato sui loro volti. Attualmente questa pratica non è più in uso, infatti fu abolita dal governo birmano dal 1961, lasciando al giorno d'oggi solo pochissime donne Chin dal volto tatuato.
La particolarità di questa festa è la partecipazione di diverse tribù ed etnie di sesso ed età differenti: tutti uniti per celebrare le radici e la continuità della cultura Chin.
Il Chin possiede un paesaggio caratterizzato da catene di montagna, colline verdeggianti e distese di sabbia, dove la capitale Hakha e la città commerciale di Mindat dove si svolge il festival, sono il cuore pulsante dello stato.
Questo Festival oltre ad unificare diverse etnie birmane, al tempo stesso richiama l'attenzione di persone da ogni parte del mondo, con il solo intento di tramandare valori come la condivisione delle culture e il rispetto per il prossimo. Valori che acquisiscono ancora più importanza grazie al peso del tempo e ai sacrifici di un popolo dalla storia tormentata.
Una manifestazione che vale la pena vivere sulla propria pelle, considerando soprattutto il periodo perfetto per un viaggio in Birmania: tra musiche e canti, strumenti ricercati, danze tribali e colori vivi, come viva è tuttora la tradizione di un'etnia gentile ma al tempo stessa fiera delle sue radici. Quale migliore occasione per arricchire con incontri indelebili il nostro bagaglio di cultura ed emozioni con Ruta 40?
Partiamo in Birmania per celebrare il Festival della tribù Chin il 20 febbraio 2020?
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