
TRASVOLATA ZAMBIA TANZANIA UGANDA KENYA
Viaggio di gruppo con accompagnatoreLussoNatura - EcoEsclusiviSafari/Wildlife13 giorni Voli interni inclusi, Voli da/per Italia NON inclusi
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Viaggio di gruppo con accompagnatoreLussoNatura - EcoEsclusiviSafari/Wildlife13 giorni Voli interni inclusi, Voli da/per Italia NON inclusi
partenza in serata dall'Italia con volo di linea da definire, pasti e pernottamento a bordo.
Arrivo a Lusaka verso l'ora di pranzo. Trasferimento dall'aeroporto ad un boutique hotel a Lusaka. La capitale dello Zambia non ha nulla di particolare da offrire, ma pensiamo che proseguire subito per il parco del South Luangwa, che comporterebbe un altro volo con il nostro aereo di 1h30', più un'ora di trasferimento per il parco, si tradurrebbe nel non godere appieno della prima giornata di safari. Oltre al fatto di avere un minimo di cuscinetto in caso di ritardi dei voli di linea. Il resto del pomeriggio sarà di relax presso il boutique hotel The Latitude 15. Sistemazione in camere standard, solo pernottamento e prima colazione.
Dopo colazione trasferimento dall'hotel all'aeroporto dove troviamo ad attenderci il nostro pilota/guida con il nostro aereo modello Cessna C208 Grand Caravan, macchina ideale per poter affrontare questa grande traversata dell'Africa. Il primo volo sarà di circa 1h30', e sarà principalmente un volo di trasferimento, anche se comunque rimanendo sempre a quote ben più basse di quelle dei voli di linea (saremo a circa 2000 metri da terra) osservare un territorio dall'aria risulta sempre interessante, svelando molto. Nello specifico potremo trovare una zona con agricoltura estensiva, che un po' alla volta lascia il passo a distese incolte, di natura incontaminata, con sporadici villaggi con agricoltura di sussistenza, per finire poi con l'intercettare verso il finale il corso tortuoso del fiume Luangwa. Atterrati a Mfuwe ci portiamo ai margini del parco del South Luangwa facendo 1h di strada percorsa più da persone a piedi ed in bicicletta che da macchina, attraverso quell'Africa rurale fatta di piccoli villaggi, mercatini ai bordi strada e tanta vita. Arriviamo così al Luangwa River camp dove andremo a sistemarci per i prossimi due giorni. Siamo lungo le sponde del fiume Luangwa, ed essendo in piena stagione secca il livello delle sue acque dovrebbe essere abbastanza basso da far emergere una lunga sequenza di banchi di sabbia dove centinaia di ippopotami e coccodrilli di scaldano al sole. Ai lati del fiume si sviluppano delle lagune laterali che nella stagione secca sono degli ampi prati dove numerosi animali vengono a brucare, bordati da grandi piante di mogano ed ebano africano. Questo parco è famoso per la grande popolazione di leopardi che trovano il loro terreno ideale per le imboscate al gran numero di impala e puku, le loro prede preferite. Non mancano anche i leoni ed i più rari licaoni, oltre ovviamente a tutte le varie specie di antilopi, zebre, giraffe ed i pachidermici elefanti. Saranno due giorni di safari dal grande sapore africano. Ci sistemiamo presso il Luangwa River camp, in chalet standard. La struttura è di buon livello, con una location ottimale sulle sponde del fiume Luangwa. Pensione completa e safari compresi.
Dopo colazione facciamo ancora un breve safari per poi proseguire direttamente verso l'aeroporto di Mfuwe, dove facciamo dogana in uscita dallo Zambia. Da qui il volo di poco meno di 2 ore ci porta in Tanzania. Ed ancora una volta seppur a quota di crociera, qualcosa di interessante da vedere c'è. Mentre tutto lo Zambia settentrionale è caratterizzato da distese incontaminate di foresta, dove la presenza umana è pressoch' inesistente, non appena raggiungiamo il picco delle colline/montagne che demarcano il confine tra Zambia e Tanzania, la linea di confine si palesa a noi attraverso il drastico cambiamento del territorio. Sul versante della Tanzania la densità di popolazione è molto maggiore, con un susseguirsi di piccoli campi coltivati e casette senza soluzione di continuità. Atterriamo nell'aeroporto di Songwe, nei pressi della cittadina di Mbeya, dove facciamo dogana in ingresso in Tanzania, e carburante. Da qui in meno di un'ora e siamo nuovamente nella natura incontaminata del parco del Ruaha, dove atterriamo. Dalla pista di atterraggio partiamo direttamente per il safari pomeridiano che terminerà poi al lodge dove trascorreremo la notte. Ci sistemiamo presso il Ruaha River Lodge, struttura di medio-buon livello con una posizione ottima sulle sponde del fiume Ruaha, in chalet standard, pernottamento, pensione completa e safari compresi.
In un altro viaggio il parco del Ruaha meriterebbe maggior tempo, ma nella globalità di questo viaggio, è per noi più una piacevole tappa di trasferimento che una vera e propria destinazione. Per questo stamattina facciamo subito ritorno alla pista di atterraggio per affrontare una giornata ricca di suggestioni. Il primo volo di poco meno di 2h per una volta sarà davvero di puro trasferimento, attraversando il grande nulla della Tanzania centrale, fino a raggiungere Arusha. Ad Arusha faremo carburante, e quindi ridecolliamo per uno dei voli più suggestivi che si possano fare in Africa, di circa 1h40'. Per prima cosa prendiamo quota per arrivare sopra le pendici del famoso Ngorongoro, una caldera larga 14 km al cui interno si è creato un ecosistema chiuso. Purtroppo la pressione umana è ormai quasi fuori controllo, per cui la scelta è di sorvolarlo ma non di andarlo a visitare a terra. Da qui rimaniamo in quota sul massiccio montuoso andando a sorvolare alcuni villaggi Masai che punteggiano questo complesso di caldere di alta quota, tra cui spicca l'Embakai, cratere di dimensioni minori che ospita al suo interno un piccolo lago verde smeraldo, molto suggestivo. Rimaniamo in quota e così comprendiamo appieno di stare sorvolando uno dei punti più intensi della grande Rift Valley Africana, l'enorme cicatrice geologica che dalla valle del Giordano arriva fino alla foce del fiume Zambesi in Mozambico, testimonianza del lento allontanamento di due placche tettoniche che si pensa in milioni di anni andranno a dividere l'Africa orientale in due. Ci troviamo infatti al cospetto dell'Ol Donyo Lengai, montagna sacra ai Masai, per i geologi occidentali vulcano di grande interesse grazie alla sua lava carbonitica, lava "fredda' che al contatto con l'umidità si ossida trasformandosi in materiale friabile biancastro. Volteggiare sopra la sua cima oltre al piacere di ammirarla da vicino ci darà anche modo di guardarci intorno e capire che cos'è realmente la Rift Valley africana: sotto di noi vediamo bene questa cicatrice geologica, con pareti quasi verticali, e poi in pianura una teoria infinita di crateri vulcanici, di dimensione molto variabili. Davvero un bel colpo d'occhio. Perdiamo quota rapidamente per portarci a bassi sopra il lago Natron, rimanendone colpiti dall'incredibile forma e colori. Sembra di essere su marte. Sullo sfondo rosso, a volte rosa, a volta bruno o violastro (il colore dipende dal livello dell'acqua), si disegnano geometrie di sale, e possiamo ammirare alcune isole sempre di sale bianco, che sembrano quasi dischi volanti su questo paesaggio marziano. E come sempre in questi laghi alcalini lontani dall'uomo, ammiriamo a bassa quota la presenza di stormi di varie dimensioni di fenicotteri rosa, che al nostro passaggio decollano in veri balletti aerei sincronizzati. Lasciato a malincuore il lago, superiamo la parete occidentale del rift, e in breve siamo a sorvolare le dolci colline e pianure ondulate del grande parco Serengeti. Con un po' di fortuna, abbassandoci di quota in preparazione all'atterraggio dovremmo poter vedere dall'aria le grandi mandrie di gnu che in questo periodo popolano l'estremità settentrionale del parco, andando poi a proseguire nel Masai Mara in Kenya, che possiamo osservare sotto la nostra ala destra. Atterriamo su una pista di questa icona dell'Africa dei parchi, il Serengeti, dove molti trai i più famosi documentari naturalistici sono stati girati. Ci sistemiamo in un campo tendato stagionale di buon livello, con una delle migliori location possibili all'interno del parco. Siamo infatti nell'estremo nord del parco, non lontani dai punti di attraversamento delle grandi mandrie di gnu del fiume Mara, ed al tempo stesso con accesso ai piani collinari che in questo periodo dovrebbero avere le grandi mandrie di gnu, senza troppo affollamento di macchine. Siamo nella porzione nord del parco del Serengeti, e durante Agosto / Settembre dovrebbe essere il momento in cui le grandi mandrie di gnu e zebre, durante il loro costante migrare alla ricerca di pascoli verdi, vengono in questa zona, e danno vita a quello spettacolo unico al mondo che è l'attraversamento del fiume Mara. Purtroppo il turismo è esploso negli ultimi 15 anni, per cui assistere all'attraversamento significa anche essere circondati da veicoli, ma è tale il pathos del momento, che ne vale la pena. Di contro, lasciato il fiume, il Serengeti è così ampio che potremo ritrovare la serenità ed il fascino di percorrere le grandi savane africane, punteggiate dalle acacie ad ombrello, senza essere circondati da troppi veicoli. Oltre all'ovvia attenzione nel cercare di avvistare i famosi animali africani, nei prossimi due giorni comunque il Serengeti saprà regalarci il fascino delle dolci colline che sembrano uscite dal film "La mia Africa' e gli spazi infiniti. Sistemazione in campo tendato stagionale di buon/ottimo livello, Ubuntu camp, pensione completa e safari compresi.
Prima colazione al camp e quindi un trasferimento che è in parte anche safari per tornare alla pista di atterraggio dove ritroviamo il nostro aereo, pronto per farci fare un grande salto che è un po' un cambio di narrazione. La giornata è lunga, con molte tappe, ma ci consente di lasciare l'Africa dei safari, per andare ad immergerci in un mondo ed un esperienza completamente diversa. Primo volo di circa 50' a media quota, e raggiungiamo Mwanza, sulle sponde del grande Lago Vittoria, dove facciamo dogana in uscita dalla Tanzania, e carburante. Andiamo quindi a sorvolare questo immenso lago fino a raggiungere il territorio Ugandese, atterrando all'aeroporto di Entebbe dove facciamo carburante e dogana in ingresso nel paese. Siamo di nuovo in volo, e dopo aver sorvolato le pianure centrali dell'Uganda, ci troviamo nuovamente ad ammirare dall'aria un paesaggio alquanto scenografico. Stiamo sorvolando mille colline verdeggianti completamente ricoperte da piccoli coltivazioni, a volte a terrazzamento, creando un vero e proprio mantello da arlecchino. Tra loro alcuni laghi dai contorni irregolari. Arriviamo così al cospetto dei monti Virunga, andando ad atterrare sulla pista di Kisoro (circa 1h20' di volo). Da qui circa 1h30'-2h su un percorso sterrato ahinoi accidentato e polveroso ci porta ad attraversare quest'Africa rurale dal grande fascino, dove le motociclette ed i pedoni (e spesso il bestiame) sono i veri padroni della strada, e dove ci vediamo scorrere di fianco la vera vita africana. Raggiungiamo il lodge dove saremo alloggiati per i prossimi due giorni. Cena e pernottamento al lodge. La giornata successiva sarà dedicata al trekking per riuscire ad osservare i rarissimi gorilla di montagna, seguendo un percorso che vi porterà sulle tracce di questi incredibili primati. Questi primati sono assolutamente selvatici e liberi, per cui i loro spostamenti sono imprevedibili, e di conseguenza imprevedibile è la durata del trekking. Potrebbe essere una passeggiata di un'ora ad andare ed un'ora a tornare, come potremmo trovarci a camminare nella giungla fino a 4 ore in andata e 4 al ritorno. Ma a ripagarci di tanta fatica l'incontro con i gorilla è emozionante, essi sono la sintesi di potenza, dolcezza e sensibilità racchiusi in animali che possono stupire per le sembianze umane di alcuni loro comportamenti. Saremo in loro compagnia solo per un'ora, tempo massimo consentito dal parco al fine di non disturbare troppo il loro comportamento. Sistemazione presso il Nkuringo Bwindi Lodge, in standard cottage, struttura di buon ottimo livello, molto accogliente con una decina di camere. Pensione completa ed 1 permesso per trekking gorilla a persona compreso.
Prima colazione al lodge ed è subito tempo di ripartire, per un'altra giornata lunga ma sempre di grande fascino e contrasto tra inizio e fine giornata. Lasciamo i monti Virunga e in macchina facciamo rientro a Kisoro dove riprendiamo l'aereo per tornare a Entebbe, fare dogana in uscita dall'Uganda, e quindi proseguire alla volta del Kenya. Lasciato il Lago Vittoria alle spalle ci troviamo a sorvolare gli altopiani del Kenya occidentale fino a raggiungere l'aeroporto di Eldoret dove facciamo dogana in ingresso in Kenya, e carburante. Da qui siamo pronti per un grandissimo volo panoramico finale. Con prua a nord est "scolliniamo' e torniamo ad intercettare la grande Rift Valley africana. In questo tratto si chiama Suguta Valley, una spettacolare vallata dura, tra colate di lava nere, caldere vulcaniche, laghi alcalini, piccoli gruppi di dune di sabbia e formazioni geologiche dalle improbabili forme e colori. E ancora il lago Logipi, un ampio e poco profondo specchio d'acqua incorniciato da migliaia di fenicotteri rosa che si alzano in volo al nostro passaggio. Il colpo d'occhio è veramente suggestivo. Giochiamo a bassa quota con questi splendidi uccelli, apprezzandone le geometrie che creano i loro voli in formazione, e la suggestione del colore rosa che ricopre le acque brunastre del lago. Passiamo quindi un piccolo promontorio lavico, ricco di bocche da cui è perfettamente visibile la vecchia fuoriuscita di lava, e subito dopo aver scollinato si presenta a noi il maestoso lago Turkana. Sulle sue sponde meridionali sorvoliamo un cono vulcanico perfettamente circolare che stende come un mantello una lunga colata di lava nera. Lasciamo infine il lago Turkana per raggiungere la pista remota del Desert Rose Lodge, sull'altopiano ai lati della Rift Valley stessa.
Dopo tante levatacce di mattina presto, questa mattina ce la prendiamo comoda. La colazione sarà in un luogo speciale, prima di scendere nuovamente a fondo valle per visitare un vicino villaggio Samburu ed avere un incontro autentico con lo stile di vita tradizionale di questa popolazione. Essendo nel nord del paese, assolutamente fuori dalle rotte del turismo di massa, i villaggi che si visitano sono sicuramente genuini, non di certo turistici, ed il contesto è quello della vera Africa, senza safari, fatto di paesaggi molto suggestivi e genti che vivono ancora in maniera tradizionale. Dal villaggio facciamo ritorno alla pista di atterraggio, dove riprendiamo il nostro aereo e decolliamo per la nostra destinazione finale, Nairobi. Lungo il percorso dovremo fare una tappa carburante, al momento da definire, ed in base alla sua location, e al meteo, potremmo o passare alle pendici del Monte Kenya, o ritornare sulla Rift Valley Africana. A Nairobi atterriamo presso l'aeroporto cittadino di Wilson, e da qui è previsto un trasferimento direttamente all'aeroporto internazionale, dove in tardo pomeriggio / serata prendiamo il volo di linea per rientrare in Italia, con scalo intermedio. Pasti e pernottamento in volo.
Voli interni inclusi; Voli da/per Italia NON inclusi
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