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Tour Operator: viaggi e tour organizzati RUTA 40

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Itinerario di viaggio

Giorno 1: 5 luglioMilano - Ulaanbaatar

Volo Turkish, via Istanbul per Ulaan Bator. Pasti e pernottamento a bordo

Giorno 2: 6 luglio- Ulaanbaatar

Arrivo il mattino presto all aeroporto di Ulaabaatar e incontro con la guida locale per il trasferimento in hotel. Le camere saranno a disposizione al nostro arrivo. La capitale dista meno di 20 chilometri. Paese di altopiani e di deserti, la Mongolia è ancor oggi una terra per viaggiatori più che per turisti. Le strade asfaltate sono limitate a un solo grande asse che attraversa il Paese da ovest a est, i mezzi di trasporto, privati e pubblici, quasi inesistenti (l unico vero mezzo di trasporto è il cavallo), le strutture turistiche minime. Circondata da due potenti vicini, Cina e Russia, e lontana da conflitti che la portino sulle cronache internazionali, la Mongolia resta uno dei più sconosciuti paesi dell Asia e forse anche uno dei più affascinanti. Con i suoi due milioni di abitanti, ancor oggi in gran parte nomadi, sparsi tra steppe e deserti grandi cinque volte l Italia, essa conserva l eredità del più grande impero che il mondo abbia mai visto e del più geniale condottiero di tutti i tempi, Gengis Khan.

Dopo aver depositato i bagagli in hotel e fatto colazione e riposato un pò, ci dedichiamo alla visita della capitale che fino a pochi decenni fa non aveva case, ma solo centinaia di bianche "ger , le yurte della Mongolia, tra le quali spiccavano i tetti colorati dei monasteri buddisti. Gran parte della città si estende da est a ovest lungo il corso principale, chiamato Enkh Taivny Orgon Choloo o più semplicemente Peace Avenue, che sfocia nella centralissima piazza Sukhbaatar. Gli estesi sobborghi periferici sono delimitati dalle quattro grandi montagne che cingono l agglomerato urbano: Chingeltei, Bayanzurkh, Bogdkhan e Songino Khairkhan. La maggior parte dei luoghi di interesse si trova a breve distanza da Piazza Sukhbaatar su cui si affaccia il Palazzo del Parlamento, abbellito dalle statue dei più famosi khan (regnanti, capi) mongoli. Una delle qualità più apprezzate di Ulaanbaatar è la ricchezza degli allestimenti museali. Tra questi non mancheremo di visitare il Museo Nazionale di Storia Mongola, talvolta chiamato ancora Museo della Rivoluzione, dove sono esposti reperti risalenti all Età della Pietra, interessanti collezioni di diversi gruppi etnici mongoli e numerosi cimeli del periodo dell orda mongola. (Verificheremo in loco se sarà possibile e opportuno visitare all inizio o alla fine del viaggio la mostra temporanea del Museo di Storia Naturale, attualmente chiuso per lavori di ristrutturazione). Il Tempio di Choijin Lama è un complesso di templi rossi con il tetto verde dove visse il fratello minore del Bogd Khan dal 1908, Luvsan Haidav, potente monaco lama. Il monastero fu chiuso nel 1938 e successivamente trasformato in museo. Ciò gli evitò la distruzione. Lo visitiamo per la bellezza della struttura esterna, impreziosita da dipinti dedicati al Buddha e per i capolavori che contiene (statue, antichi libri di preghiera, maschere Tsam, thanka, oggetti vari e opere preziose...) Pensione completa. Pernottamento al Best Western Tuushin Hotel,https://bestwesternmongolia.mn/
NB: l ordine delle visite a Ulaanbaatar potrà essere cambiato assieme alla guida locale al fine di ottimizzare le giornate.

Giorno 3: 7 luglioUlaanbaatar - Darkhan - Monastero di Amarbayasgalant (circa 280 km)

Dopo la prima colazione partenza verso nord per Darkhan, la seconda città della Mongolia. Procediamo verso ovest per arrivare al Monastero di Amarbayasgalant (pace e gioia in lingua mongola), dono dell imperatore manchu Enkh Amgalan Khan. Individuato il luogo più propizio per la sua costruzione, secondo la geomanzia buddhista, i lavori iniziarono nel 1726 e terminarono nel 1736 ed era volto a commemorare Zanabazar, il grande scultore, monaco e statista mongolo. Purtroppo, negli anni Trenta, la furia sovietica travolse e distrusse questo immenso patrimonio artistico e uccise quasi tutti i monaci. Con l aiuto dell UNESCO, nel 1975 iniziarono i lavori di restauro e il monastero dal 2002 è visitabile nuovamente. Lo stile è prevalentemente cinese, di colore principalmente rosso. Pranzo il ristorante locale, cena e pernottamento al campo ger standard di Amarbaysgalant. La gher è la tipica tenda dei nomadi della steppa dell Asia Centrale (in occidente spesso la conosciamo con il termine yurta, ma questo termine è di origine russa). Ha una struttura in legno rivestita di feltro e il pavimento è ricoperto di tappeti. Assomiglia ad un abitazione, vi si sta in piedi ed è dotata di letti con materassi, lenzuola, coperte e una stufa a legna centrale. Le docce e le toilette sono in condivisione nei campi gher standard, nei campi deluxe sono privati.

Giorno 4: 8 luglioAmarbayasgalant - Bulgan - Uran-Togoo Tulga Uul Reserve - Khutag Ondor (circa 350 km)

Dopo la colazione, si parte verso ovest, attraversando la provincia di Bulgan in cui si trovano diversi tipi di paesaggi, dalla steppa arida fino alle rigogliose foreste che preannunciano la Siberia. Ci sono poi due grandi fiumi, l Orkhon e il Selenge che si incontrano proprio sul confine russo. Si raggiunge la Riserva Naturale dell Uran-Togoo Tulga Uul. Due vulcani estinti, l Uranuul e il Togoo uul costituiscono questa riserva che è stata istituita nel 1965 per salvaguardare piante e animali della steppa e della taiga. Al termine delle visite, proseguiamo per Khutag Ondor. Pranzo, cena e pernottamento nel campo ger standard di Kutag Undur.

Giorno 5: 9 luglioKhutag Ondor - Moron - Khatgal (circa 300 km)

Dopo la colazione si parte in direzione ovest verso Moron e poi di seguito verso Khatgal che era un avamposto manciù nel XVIII secolo, trasformato poi in città di frontiera e sede di varie industrie durante il periodo sovietico e oggi porta d accesso al Lago Khuvsgul. Qui lo chiamano "il mare per la sua grandezza e per la profondità. Ci sono ben 96 fiumi immissari e un solo fiume emissario, l Egiin. La bellezza del lago deriva soprattutto da ciò che lo circonda: una corona di montagne ricoperte di foreste di larici e betulle. Nelle sue acque trasparenti nuotano salmoni, storioni e trote ed è ghiacciato per buona parte dell anno. D inverno la superficie del lago ghiaccia e raggiunge uno spessore di ghiaccio di oltre un metro, consentendo alle auto e ai camion di percorrerlo!Pranzo, cena e pernottamento nell Ashikhai Lodge.

Giorno 6: 10 luglioLago Khuvsgul

Oggi esploreremo la zona del lago. Visiteremo una famiglia di allevatori di renne per cominciare e poi il mercato locale nel villaggio di Khatgal. Nel pomeriggio, tempo libero al lodge e in serata visiteremo uno sciamano per approfondire la cultura dello sciamanesimo e i suoi rituali. Cena e pernottamento al Ashikhai Lodge.

Giorno 7: 11 luglioKhatgal e il Nadaam

Dedichiamo l intera giornata al Festival del Naadam, la più colorata e autentica celebrazione mongola. Nella campagna il Naadam si celebra in giornate diverse rispetto ai festeggiamenti di Ulaanbaatar. Tutto il Paese in questo periodo rievoca le gesta di Gengis Khan e festeggia l indipendenza dai cinesi attraverso i tre principali sport nazionali: la lotta libera, il tiro con l arco e la corsa dei cavalli. quest ultima ad aprire le gare. Bambini anche di soli cinque anni cavalcano attraverso le immense praterie per trenta chilometri. Ma il vero orgoglio del popolo mongolo si sprigiona nelle gare di lotta che hanno luogo all interno dello stadio. uno sport che richiede abilità e allenamento e il vincitore viene venerato come fosse un eroe che viene
perciò onorato del titolo di Titano. Il Naadam è anche una buona occasione per vedere gli anziani che si cimentano al lancio delle vertebre di capra. L atmosfera vivace e l aria elettrizzante carica di passione e tensione propria delle gare sentite fortemente a livello nazionale serpeggiano tutt intorno. La festa del Naadam ha radici antichissime: un tempo, fino alla fine del XIX secolo, era una fiera, che si teneva a Ulaanbaatar una volta ogni tre anni, un occasione di incontro per i nomadi che vi convenivano da tutti gli angoli del Paese per disputare quelle che vengono chiamate ancora oggi le "gare degli uomini . Oggi il Naadam è la rievocazione delle gesta di Gengis Khan, orgoglio inossidabile del paese, ma è anche divenuta festa nazionale che festeggia l indipendenza dai cinesi conquistata nel 1921. Ha un aspetto ufficiale e grandioso a cui partecipano mongoli provenienti da ogni parte della nazione e turisti stranieri richiamati in numero sempre maggiore dall evento definito con notevole fantasia "l Olimpiade della steppa . Ovunque, nelle grandi città come nelle campagne, in alcuni giorni del mese di luglio, si sfidano lottatori e arcieri riproducendo gesti antichi sentiti ancora come un tempo. Negli ultimi anni i mongoli si stanno abituando a vedere frotte di stranieri accalcarsi con macchine fotografiche per vivere e immortalare qualcosa senza capirne appieno il senso. Proprio perch i turisti stanno rubando sempre più spazio ai titolari delle celebrazioni, fedeli allo spirito del nostro tour operator, che da sempre sceglie i sentieri meno battuti ma più autentici, abbiamo deciso di non includere le celebrazioni del Naadam della capitale, stritolate dall ufficialità e disperse nella calca del grande stadio, ma di privilegiare un
Naadam più autentico, vicino nei toni e nel contesto alla tradizione, fiduciosi che la nostra scelta verrà compresa e condivisa (d altronde, chi ha avuto modo di visitare la Mongolia, è unanimemente concorde che Ulaanbaatar non sia una città dotata di alcun fascino e che non si prova alcuna nostalgia a lasciarla; l incanto del Paese lo si vive al di fuori della capitale).Fuori città, nelle immense praterie, cavalieri bambini si sfideranno al galoppo sollevando la stessa polvere dei tempi dell impero. Ogni "sum , villaggio, organizza gare, incontri, competizioni, corse cui tutto il paese accorre per partecipare da protagonista o da spettatore. Al fascino del luogo, si aggiunge l atmosfera carica di passione e di tensione che accompagna il grande evento, occasione ideale per cogliere il vero folklore mongolo. Pranzo al campo. Al termine della giornata, rientro al lodge per la cena e il pernottamento.

Giorno 8: 12 luglioKhatgal - Moron - Ulziit (circa 210 km)

Dopo la colazione si parte verso sud per Moron. Proseguiamo poi lungo la parte meridionale dell area e nel pomeriggio giungiamo all Ulziit Kishing Camp, situato al passo di Shine Ider soum del monte Shivert e circondato dalle maestose montagne Khangai. Pranzo, cena e pernottamento al campo gher standard di Ulziit Khishig

Giorno 9: 13 luglioUlziit - Tariat (circa 150 km)

Dopo colazione, continuiamo verso sud per il villaggio di Tariat per arrivare al meraviglioso Lago Tarkhiin Tsagaan che è molto più piccolo di quello visitato in precedenza, ma il cui contesto ne giustifica la visita. Infatti, poggia su un letto di lava a oltre duemila metri di quota all ombra del vulcano Khorgo ed è chiuso a sul dal fiume Terkh, da qui il nome che significa "il lago bianco del fiume Terkh . Si possono incontrare molti animali allo stato selvaggio, come cervi rossi, cervi siberiani, cinghiali, anatre e cormorani giganti. Per salire fin sull orlo del vulcano Khorgo, a quasi tremila metri di quota, si parte dal villaggio di Tariat, da cui si snoda una piacevole passeggiata di un quarto d ora su un pavimento di basalto. Giunti in cima si può guardare nell impressionante cono. Pranzo, cena e pernottamento in campo ger standard di Maikhan Tolgoi.

Giorno 10: 14 luglioTariat - Karakhorum (circa 280 km)

Dopo colazione si parte in direzione sud-est per Karakorum, l antica capitale dell impero mongolo, ai tempi di Gengis Khan. Di essa oggi restano solo poche rovine, ma quanto basta per continuare a offrire forte interesse per il significato storico, le strutture architettoniche e lo scenario ambientale in cui sono collocate. Nota nell antichità per essere un punto centrale di snodo carovaniero dal carattere cosmopolita, era caratterizzata da grandi mura e porte che davano accesso a mercati specializzati nei diversi prodotti provenienti da vari angoli dell Asia. I khan (regnanti, capi) mongoli erano giustamente famosi per la loro politica di tolleranza religiosa che consentiva la coesistenza tra diversi culti. Per questo la città era adornata da tanti templi, monasteri, chiese e moschee. Ma la fama di questa città e l attrazione che ancora oggi esercita, nonostante l irriproducibile antica magnificenza, è dovuta anche al rapporto avuto con Gengis Khan. lui che nel 1220 trasferisce qui la capitale, anche se
sarà il figlio Ogedei a edificarne le strutture che forniscono la fisionomia di vero importante centro dell impero. Il nipote Kublai, però, cambia dopo solo alcuni decenni la capitale con l attuale località dove sorge Pechino. Karakorum subisce così l abbandono prima e la distruzione poco dopo, quando nel 1388 viene saccheggiata e distrutta dai cinesi. Visita a Erdene Zuu, suggestivo monastero circondato da possenti mura interrotte da 108 bianche "suburga (stupa), tante quanti sono i grani del rosario buddista. All interno delle mura vi sono un grande stupa e numerosi templi ricchi di preziosi affreschi, statue, "tanka , cortili, ruote preghiera, maschere per le danze, rappresentazioni di tante divinità, pietre tombali, altri stupa... Vanta inoltre la presenza di tre importanti edifici sacri, eretti in relazione a tre differenti fasi della vita del Buddha: infanzia, adolescenza, maturità. I templi di Erdene Zuu si sono miracolosamente salvati dalla distruzione del periodo stalinista (quasi tutti i monasteri furono distrutti e migliaia di monaci furono uccisi o deportati) in quanto furono ricoperti di terra dai fedeli che li trasformarono in colline. Il monastero costruito nel 1586 e circondato da mura di 400 m di lunghezza, oggi riportato alla luce, costituisce uno dei rari monasteri antichi sopravvissuti. Due interessanti tartarughe di pietra, il cui significato e importanza sono retaggio dell influenza cinese, si trovano fuori delle mura. Simbolo di eternità, indicavano l ingresso ai vari palazzi della capitale e avevano la funzione di proteggere la città stessa. Sono quelle che restano delle quattro originariamente esistenti nei punti che indicavano i limiti della città. Pensione completa e pernottamento nel campo gher deluxe Silk Road.

Giorno 11: 15 luglioErdenzuu Monastery - Ongin Khiid

Dopo colazione, proseguiamo verso sud attraversando paesaggi grandiosi e spettacolari e con la possibilità di incontrare i cavalieri e le loro mandrie fino ad arrivare in un area montuosa dove sorge il complesso di Onghiin Khiid, inaugurato nel XVIII secolo per commemorare la prima visita in Mongolia del Dalai Lama. Il complesso comprende due monasteri in rovina, il Barlim khiid e il Khutagt khiid ed era frequentato da circa cinquecento monaci prima di essere chiuso nel periodo sovietico. Miracolosamente risparmiato dalle distruzioni sovietiche, ha riaperto nel 1990. Pranzo, cena e pernottamento nel campo gher standard di Secret of Ongi.

Giorno 12: 16 luglioOngiin Khiid - Bayanzag - Gobi meridionale (circa 220 km)

Dopo colazione, ci avviamo verso l area di Bayanzag, nota come "vette infuocate", "rupi fiammeggianti (per le alture, picchi e canyon che assumono tonalità rossastre specie in alcune ore del giorno), o "ricca di arbusti . Ma i riferimenti che più la caratterizzano non sono n le vette n gli arbusti, piuttosto i dinosauri e Roy Chapman Andrews che negli anni 20 del secolo scorso ne scoprì i primi fossili. La località è assai famosa perch qui sono stati ritrovati i tanti resti di dinosauri che ora arricchiscono il museo della capitale, ma anche altri di molte parti del mondo. certamente il posto della terra in cui sono stati individuati più reperti di ossa, interi scheletri e uova di dinosauro. Le ricerche, che sono proseguite per tutto lo scorso secolo, hanno consentito di portare alla luce fossili di circa 70 milioni di anni fa. Sempre andando verso sud arriviamo in prossimità del Parco Nazionale Gurvansaikhan. Pranzo, cena e pernottamento nel campo gher deluxe di Gobiin Naran.

Giorno 13: 17 luglioGobi meridionale - Khongoriin Els (circa 200 km)

Dopo la colazione, arriviamo al Parco. Questa catena montuosa d epoca paleozoica rappresenta uno dei parchi nazionale più suggestive della Mongolia. Il suo nome che significa "le tre meraviglie , si riferisce alle creste Baruun, Dund e Zuunsaikhan, che superano I 2.800 metri di quota. Il par oche sconfina nel Gobi-Altai è una vera e propria oasi che offer rifugio a cinquecento nomadi, ma anche a diverse specie di uccelli stanziali e a una cinquantina di specie di mammiferi, tra cui l argali, l ibex siberiano, la volpe, la lince, il cammello selvatico e la gazzella dalla coda nera. Meta obbligata nel parco, le Khongorin Els (note come le "dune che cantano , "Duut Mankhan ) che sono certamente tra le più maestose della Mongolia. Il nome pare prenda spunto dal vento che impatta contro le dune provocando un suono che, secondo alcuni, potrebbe essere stato imitato dai mongoli e costituire il riferimento per quello strano "canto di gola tipico dei nomadi del deserto. Le colline sabbiose si innalzano sino ad oltre 300 metri e hanno un estensione di una dozzina di km per 150 km. l ambientazione ideale per escursioni a piedi o con i cammelli (facoltative) per apprezzare pienamente il particolare scenario che si tinge di tutte le tonalità dell ocra in cui roccia, sabbia ed erba si fondono secondo trame impreviste. Pranzo, cena e pernottamento nel campo gher deluxe di Gobi Erdene.

Giorno 14: 18 luglioKhongorin Els - Valle di Yol - Gobi meridionale (circa 220 km)

Dopo colazione partiamo verso est, attraverso il deserto del Gobi, costeggiando le montagne che delimitano il Parco e raggiungiamo la Valle di Yol. Siamo nella provincia dell Umnugobi (Gobi del sud), la regione con la superficie più ampia e la densità più bassa della Mongolia. Ci dirigiamo verso la Valle delle Aquile, Yoliin Am, una lunga gola stretta e rocciosa a circa 2.500 metri di altitudine, con alte pareti a strapiombo che ombreggiano alcune zone della vallata per tutto l anno permettendo la conservazione di profondi strati e candele di ghiaccio. La fauna selvaggia nella zona è abbondante (stambecchi, aquile, falchi, grifoni...) e la flora desertica molto varia. Queste aree sono incluse all interno del Parco Nazionale di Gurvan Saikhan che comprende la catena montuosa omonima, i picchi delle "Tre bellezze , che è la parte più orientale dei Monti Altai. Il paesaggio è molto interessante e stupisce che un simile ambiente si trovi nel deserto del Gobi. Pranzo, cena e pernottamento nel campo gher deluxe Gobiin Naran.

Giorno 15: 19 luglioGobi meridionale - Dalanzadgad - Ulaanbaatar (circa 50 km)

Dopo la colazione, trasferimento all aeroporto di Dalanzadgad e volo per Ulaanbaatar. Nelpomeriggio visita del Monastero di Gandan, il cui nome significa "luogo immenso della gioia completa", è uno dei posti più affascinanti di Ulaanbaatar, un luogo palpitante di vita e di sentimento religioso, con i suoi splendidi templi decorati con oro e pietre preziose. Uno dei pochi monumenti ad essere stato risparmiato dalle distruzioni attuate dagli stalinisti, che lo utilizzarono come importante attrattiva turistica. Gandan è il più grande monastero della Mongolia e le sue parti originali risalgono al 1838. Vi risiedono oltre 500 monaci e vi si trova la statua di Janraisig in piedi più grande al mondo. l immagine del Bodhisattva della compassione, figura centrale del buddismo di derivazione tibetana. Assai amata perch rappresenta l uomo saggio che pur avendo raggiunto per la sua bontà la possibilità di accedere al "nirvana , vi rinuncia e resta nel mondo al fine di aiutare gli uomini a raggiungere la salvezza. noto anche come Avolikiteshvara, e il Dalai Lama è ritenuto una sua incarnazione. La statua ora esistente al posto di quella rimossa durante il periodo staliniano, è alta quasi 27 metri, pesa 20 tonnellate e presenta interventi in oro. Ha una struttura cava che contiene molte offerte, adornata con pietre preziose, sete, milioni di "mantra (preghiere, formule magiche e mistiche), tantissime "sutra (libri o scritture, anche nella forma di rotoli, che contengono regole buddiste). Al termine delle nostre visite, tempo libero e rientro al Best Western Tuushin hotel.

Giorno 16: 20 luglioUlan Batoor - Milano

Volo di rientro con Turkish via Istanbul

Tariffe a persona

Voli da/per Italia inclusi

Quota per persona base 10 pax € 5.670,00
Quota per persona base 11 pax € 5.605,00
Quota per persona base 12 pax € 5.570,00
Quota per persona base 13 pax € 5.370,00

La quota include

- Voli internazionali Turkish in classe economica A/R
- Trasferimenti da/per aeroporti in Mongolia
- Sistemazioni in hotel in camera doppia ad Ulaanbaator e early check in giorno d’arrivo ad Ulaanbataar
- Sistemazione nelle ger/campi (2 pax per ger/campi – 5 notti in campi standard e 7 in campi deluxe)
- Pensione completa dal pranzo del 2° giorno alla colazione del 16° giorno
- Guida locale parlante inglese
- Mezzi di trasporto in Mongolia (minivan ad Ulaanbaator e in fuoristrada fuori Ulaanbaator - 3 pax per jeep)
- Visite ed ingressi come da programma
- Performance culturale

La quota non include

- La quota d’iscrizione
- Le tasse aeree e aeroportuali (al momento circa € 330, riconfermabili solo al momento dell’emissione dei biglietti aerei)
- I pasti dove non specificato nel programma
- Le bevande
- Le assicurazioni
- Le mance e gli extra di carattere personale
- Tutto quanto non espressamente specificato nella "La quota comprende”

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Le tariffe indicative pubblicate nei nostri itinerari si riferiscono all'idea di budget da mettere in conto per i servizi e le strutture alberghiere incluse da programma.
Siamo naturalmente in grado di modificare e personalizzare l'itinerario di Vostra preferenza considerando, per esempio:

voli in business o first class

livelli più alti di sistemazione (tipologia di camera e/o categoria di hotel)

un numero maggiore di tappe

servizi ed escursioni esclusivi ed aggiuntivi

 

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